Cimici dei letti

Cimici dei letti: caratteristiche

La cimice dei letti (Cimex lectularius), è un insetto ematofago, cioè si nutre di sangue, per lo più umano. Si presenta privo di ali, con una testa piccola e larga, occhi prominenti ed un corpo ovale piatto, ricoperto di peli corti e sottili. Ha tre paia di zampe sottili e ben sviluppate. Le cimici dei letti sono caratterizzate da dimorfismo sessuale, significa che maschi e femmine sono morfologicamente diversi, ovvero l'addome della femmina è ovale e simmetrico, mentre quello del maschio è più allungato ed asimmetrico. Sono per lo più insetti notturni e, durante il giorno, rimangono nascosti. Le cimici dei letti sono insetti nocivi per la salute dell'uomo: le loro punture provocano la comparsa di macchie rosse sulla pelle associata a prurito locale, nei soggetti più fragili possono comportare forti reazioni allergiche.

Perchè escono la notte?

Le cimici da letto potrebbero nutrirsi in qualsiasi momento della giornata ma sono attive principalmente la notte perchè sono attratte dalle condizioni che si creano nelle camere durante la notte: il calore e l'anidride carbonica emessa da chi le abita.

Dove si nascondono durante il giorno?

Purtroppo un'infestazione di cimici da letto non è sempre facilmente identificabile perchè un ambiente infestato, durante il giorno, appare del tutto normale. Questo perchè le cimici rimangono nascoste in strette fessure nelle strutture dei letti in legno, cuciture dei materassi, piccole crepe nei muri, lacerazioni della tappezzeria, prese elettriche. Può capitare che le cimici dei letti escano anche durante il giorno, con la luce, ma sono prevalentemente attive durante la notte.

Le origini della cimice dei letti

Ancora non si conosce per certo l’origine esatta delle cimici dei letti, ma esistono diverse teorie. Nel corso della storia, esseri umani e cimici hanno convissuto a lungo.

Recenti studi indicano una connessione tra le cimici e i parassiti del pipistrello e, di fatto, nell’antichità i nostri antenati convivevano con questi animali nelle caverne.

Le prove dell’esistenza delle cimici dei letti sono state rinvenute in resti archeologici dell’antico Egitto, risalenti a più di 3550 anni fa. Questa coesistenza è stata brevemente interrotta tra gli anni 1950 e 2000, principalmente a causa dell’avvento di nuovi composti sintetici come il DDT (dicloro-difenil-tricloroetano), che sono stati ritirati dal mercato dopo poco, a causa del loro impatto negativo sugli ecosistemi.

Fattori che favoriscono la diffusione

La presenza delle cimici dei letti non è dovuta alla scarsa igiene bensì vengono involontariamente e inconsapevolmente introdotte nell’ambiente dai viaggiatori, attraverso le valige, le quali sembrano essere il veicolo preferito di questi animali.

Inoltre, le cimici dei letti sono difficili da individuare a causa delle loro caratteristiche morfologiche: possono infiltrarsi nelle più piccole crepe e fessure e, conseguentemente, passare facilmente da un luogo all’altro.

Più viaggi: L’aumento dei viaggi internazionali ha favorito la diffusione del parassita su scala globale
Meno prodotti: L'utilizzo di insetticidi meno aggressivi ha portato all'aumento delle infestazioni. In passato si utilizzavano piretroidi e con il passare del tempo gli insetti sono diventati resistenti a tali prodotti.

Come gestire un’infestazione di cimici dei letti?

Cosa fare

Ispezionare in maniera approfondita le aree per individuare i focolai di annidamento
Sigillare la biancheria all’interno di appositi sacchi in grado di dissolversi a contatto con l’acqua della lavatrice e lavarla accuratamente a una temperatura di 60°C
Programmare un sopralluogo gratuito ed accurato da parte di personale qualificato al fine di posizionare trappole a cattura per monitorare gli ambienti a rischio di future reinfestazioni
Smaltire o eliminare materiali o oggetti fortemente infestati al fine di ridurre drasticamente la popolazione di cimici
Aspirare accuratamente le aree al fine di ridurre il numero di uova ed esemplari adulti; l’aspirazione consente, inoltre, di rimuovere polvere e residui solidi che potrebbero ostacolare l’azione di eventuali trattamenti fisici e/o chimici

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